Gian Paolo Barbieri (2 agosto 1938 – 17 dicembre 2024) è stato un fotografo italiano di fama internazionale, noto soprattutto per il suo contributo fondamentale alla fotografia di moda. Nato a Milano da una famiglia di commercianti di tessuti, sviluppò fin da giovane un profondo interesse per l’estetica, la luce e la composizione, affascinato dal cinema e dalle arti visive.

Non avendo frequentato corsi formali di fotografia, fu un autodidatta: il cinema americano degli anni ’50, e in particolare il suo uso della luce, fu per lui una fonte di ispirazione primaria. Trasferitosi a Parigi negli anni ’60, ebbe una breve ma significativa esperienza come assistente di Tom Kublin, fotografo per “Harper’s Bazaar”. Dopo la scomparsa prematura di Kublin, Barbieri tornò a Milano, dove nel 1964 aprì il suo primo studio fotografico.In quegli anni iniziò a collaborare con la rivista “Novità”, che nel 1965 divenne “Vogue Italia”. Da quel momento, il nome di Barbieri si legò indissolubilmente al mondo della moda internazionale: lavorò per diverse edizioni di “Vogue” (americana, francese, tedesca), definendo con i suoi scatti l’estetica e il linguaggio visivo della moda italiana sulla scena globale.

Nel corso della sua lunga carriera, Barbieri collaborò con figure di primo piano della moda, come Diana Vreeland, Yves Saint Laurent e Valentino, e immortalò icone del cinema e della cultura come Audrey Hepburn, Veruschka, Jerry Hall e Monica Bellucci. I suoi scatti, caratterizzati da eleganza, teatralità e un sapiente uso della luce, influenzarono profondamente la fotografia di moda. Lavorò a campagne pubblicitarie per prestigiosi marchi del made in Italy (Armani, Versace, Ferré, Dolce & Gabbana) e internazionali, introducendo un linguaggio visivo che fuse elementi cinematografici e teatrali, innalzando lo standard creativo del settore.

Negli anni ’90, la sua curiosità lo spinse verso nuovi orizzonti: si dedicò a reportage fotografici in paesi come il Madagascar e la Polinesia, realizzando libri in cui il suo occhio di fotografo di moda incontrava una visione etnografica e documentaria. Queste opere ne testimoniano la versatilità e il desiderio di esplorare culture diverse.Nel 2016 fondò la Fondazione Gian Paolo Barbieri, con l’intento di preservare e valorizzare il proprio archivio (che comprende negativi, Polaroid e stampe vintage) e di sostenere giovani talenti nell’ambito della fotografia di moda. Nel 2018, a New York, ricevette il prestigioso Lucie Award come Miglior Fotografo di Moda Internazionale, un ulteriore tributo alla rilevanza del suo lavoro.

Gian Paolo Barbieri si è spento a Milano il 17 dicembre 2024. Le sue immagini e la sua eredità, custodite e valorizzate dalla sua Fondazione, continueranno a ispirare generazioni di fotografi, appassionati e studiosi, mantenendo vivo il ricordo di un autentico maestro della fotografia di moda.